giovedì 18 ottobre 2007

Difectosità

Nella maggior parte dei tuls di gestione dei processi di quoliti asciurans le anomalie o i malfunzionamenti del software sono denominati "defect". A seconda delle aziende si diffondono mode diverse rispetto alla pronuncia di questa parola. Si sente "dèfect", "defèct", "difect" e "difèct". Chiariamo subito, si deve pronunciare [ˈdiːfekt].

A volte alcuni parlano di "difetto". Seppur questa traduzione non possa essere considerata propriamente un falso amico (molti dizionari, infatti, riportano questa traduzione), nel contesto dell'information technology suona male. E' preferibile "anomalia" o al limite lasciare "defect".

Invece, è sicuramente un falso amico l'espressione "fissare un defect" derivante da "to a fix a defect". "To fix" significa "aggiustare", "correggere" e non certo "fissare"! Ancora più divertente la traduzione dello stato "fixed" in "fissato". E dove? Al muro?

Un altro curioso modo dire, anche se meno diffuso, è "c'è un defect alzato" per dire "c'è un defect aperto" (nel senso "nello stato aperto") o più in generale "un defect non ancora risolto"). Forse l'espressione è una diretta conseguenza della cattiva abitudine ad "alzare bandierine"!

lunedì 15 ottobre 2007

Allora, come va ragazzi?

Per enfatizzare la propria "seniority" e la propria autorevolezza i team leader, i project manager di sovente usano un termine termine gergale chiaramente ereditato dall'universo sportivo ed in special modo calcistico: i ragazzi (abuso). E non si parla di età anagrafica.

Quando il leader dice - magari rivolto ad un cliente - "Ne parlero' con i ragazzi..." sappiate che intende dire "Ne parlero' con gli spalatori di ...".

Allora la prossima volta che il vostro Leader verrà in visita pastorale "sul" progetto e vi chiederà "Allora, come va ragazzi?" rispondetegli "Bene, grazie Mister!"