un portfolio di voci subculturate
In un elegante documento di "Client Definition Requirements" leggo che
Scopo di questo documento è di descrivere in dettaglio i requisiti funzionali necessari per l'implementazione di un sistema di reportistica[...] relativo alle analisi sul traffico effettuato e ricevuto dai singoli Portfoli.
Innanzitutto evidenziamo l'abuso del sostantivo "scopo" nei documenti più o meno tecnici della subcultura, causato da un noto falso amico: solitamente nei documenti redatti in inglese nei primi paragrafi si definisce lo "scope", ovvero la definizione dell'ambito di studio del documento, e non lo scopo.
Report e di conseguenza reportistica sono talmente utilizzati che passano ormai inosservati. Cercando in google "reportistica" nelle sole pagine in italiano si ottengono ben 242000 risultati e si trova anche la voce in wikipedia. Ma, c'è un ma, il termine non esite! Il DeMauro dice che "Non ho trovato occorrenze per reportistica". Per inciso anche "report" (più di 2 milioni di risultati su google nelle pagine italiane) non è presente sul dizionario, c'è però "reporter"!
Portfolio, invece, è un termine inglese (proveniente a sua volta dall'italiano portafoglio) ormai entrato a pieno titolo nel vocabolario italiano con il significato di cartella in cui è raccolto il materiale scritto o illustrato destinato alla promozione di un nuovo prodotto o di una nuova linea di prodotti, e quindi a volte sbrigativamente l'insieme dei prodotti o servizi appartenenti ad un certo cliente. Va bene, è accettabile.
Occore, però, ricordare agli autori del documento che portfolio è un sostantivo maschile invariabile e quindi il plurale è "i portfolio", e non "i portfoli" o addirittura "i portfogli", come ho sentito in una riunione. E, infine, perché mai la lettera maiuscola?
Scopo di questo documento è di descrivere in dettaglio i requisiti funzionali necessari per l'implementazione di un sistema di reportistica[...] relativo alle analisi sul traffico effettuato e ricevuto dai singoli Portfoli.
Innanzitutto evidenziamo l'abuso del sostantivo "scopo" nei documenti più o meno tecnici della subcultura, causato da un noto falso amico: solitamente nei documenti redatti in inglese nei primi paragrafi si definisce lo "scope", ovvero la definizione dell'ambito di studio del documento, e non lo scopo.
Report e di conseguenza reportistica sono talmente utilizzati che passano ormai inosservati. Cercando in google "reportistica" nelle sole pagine in italiano si ottengono ben 242000 risultati e si trova anche la voce in wikipedia. Ma, c'è un ma, il termine non esite! Il DeMauro dice che "Non ho trovato occorrenze per reportistica". Per inciso anche "report" (più di 2 milioni di risultati su google nelle pagine italiane) non è presente sul dizionario, c'è però "reporter"!
Portfolio, invece, è un termine inglese (proveniente a sua volta dall'italiano portafoglio) ormai entrato a pieno titolo nel vocabolario italiano con il significato di cartella in cui è raccolto il materiale scritto o illustrato destinato alla promozione di un nuovo prodotto o di una nuova linea di prodotti, e quindi a volte sbrigativamente l'insieme dei prodotti o servizi appartenenti ad un certo cliente. Va bene, è accettabile.
Occore, però, ricordare agli autori del documento che portfolio è un sostantivo maschile invariabile e quindi il plurale è "i portfolio", e non "i portfoli" o addirittura "i portfogli", come ho sentito in una riunione. E, infine, perché mai la lettera maiuscola?
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